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Antico ponte sul sentiero per le cascate Segnaletica per le cascate Cascata dell’Arroscia L’ abitato di Mendatica
foto: F. Bernardi |
ESCURSIONE N. 7
Descrizione del percorso Nella parte bassa del paese di Mendatica (m 782), poco prima del cimitero, si diparte verso W una carrareccia che raggiunge in breve la chiesetta di S. Margherita (m 788) da dove si abbandona la strada e si prosegue a dx in leggera salita su comodo sentiero nei boschi dell’Arroscia. Si segue inizialmente il corso del Rio Gropin, scavalcandolo grazie ad un antico ponte ad arco di ottima fattura e ben conservato. Si risalgono le pendici ombrose di Cima Olmo dell’Alpetta, fino alle Cascate dell’Arroscia (m 1004), immerse in una faggeta, ammirandone gli spettacolari salti d’acqua. La mulattiera prosegue fino ad uscire dal bosco a quota 1400 ca. sui terrazzamenti ormai incolti del borgo abbandonato di Poilarocca (m 1440), i cui pascoli si estendono sulle pendici del Monte Frontè. L’itinerario di rientro segue parzialmente quello della salita fino al bivio delle Rocche Bianche (m 1146), uno degli orridi più profondi ed interessanti della Liguria. Un sentiero apparentemente scosceso attraversa a mezza costa, sul versante opposto a quello dell’andata, boschi di pino silvestre, castagneti ormai inselvatichiti, vecchie abitazioni rurali, tornando alla chiesetta di Santa Margherita (m 788) ed in breve a Mendatica.
Note Escursione che, nonostante il modesto dislivello è lunga ed abbastanza impegnativa, propone il suggestivo spettacolo di una bellissima serie di cascate (dove è possibile praticare canyoning) generate dai salti del torrente Arroscia sui fianchi precipiti del monte Frontè, facente parte del sistema del Saccarello. Mendatica, che con Montegrosso Pian Latte gestisce i ricchi pascoli sovrastanti, è il tempio della “Cucina Bianca” massima espressione della cultura gastronomica pastorizia ed offre in visita oltre al piccolo museo etnografico, l’interessante raccolta cartografica ed il bel tempio romanico di Santa Margherita con notevoli affreschi.
Tempo di percorrenza: ore 5:30 Dislivelli ↑ 660 ↓ 660 Difficoltà E (accompagnatori a cura della sezione CAI di Imperia)
Cartografia: Cartoguida AsF – 2 Moyenne Roya Val Nervia e Argentina ed. CAI-CAF (1:25000) |
Nava: il forte centrale
Bellarasco
foto: L. Laura |
ESCURSIONE N. 8
Giro dei Forti di Nava (escursione breve)
Descrizione del percorso Dopo aver visitato l’imponente struttura difensiva del Forte Centrale, dal Colle di Nava (m 933) ci s’incammina lungo una stradina (inizialmente asfaltata) in direzione sud, raggiungendo il non lontano Forte Bellarasco (m 900). Superata la fortezza, si prosegue in piano trascurando una prima deviazione a sinistra ed una successiva a destra, arrivando all’ampio crinale meridionale del Monte Bellarasco (m 926). Si abbandona quindi lo sterrato, per seguire sulla sinistra in direzione N, l’inconfondibile crinale che con regolare salita raggiunge la sommità del Monte Bellarasco (m 1179). Proseguendo sempre nella stessa direzione s’incontrano prima la località Batterie San Lorenzo (m 985), postazione semimobile a completamento dello sbarramento ora seminascosta dalla vegetazione e successivamente il Poggio Richermo (m 1215) dove sorge l’omonimo forte, ben conservato. Il Forte Richermo e il Forte Possanghi hanno una struttura differente da quelli del fondovalle, con forma circolare e sorgono sulle alture adiacenti al Forte Centrale come sentinelle a guardia della vallata. Lasciato verso N il Forte Richermo, si raggiunge il Colle Levegaudi (m 1109) e la Colla San Bernardo d’Armo (m 1062). Dopo un centinaio di metri in discesa verso W su un breve tratto di strada asfaltata in corrispondenza di una curva si svolta a dx su un’ampia carrareccia in direzione N con indicazione Monte Ariolo. Raggiuntane la vetta (m 1221) si prosegue sulla costiera in leggera discesa e si entra nel bosco misto di conifere e castagni verso W fino a raggiungere la strada sterrata che conduce alle cave note per il giacimento di pregiato marmo rosa. Si segue la strada in discesa fino alla località Case di Nava (m 901) dove si incrocia la strada asfaltata che ritorna in leggera salita al Colle di Nava (Forte Centrale).
Note: Il complesso fortificato di Nava fa parte, con Tenda, Zuccarello, Melogno, Altare, Vado, il Turchino ed altre fortificazioni sparse, dello sbarramento verso il mare voluto dallo Stato Sabaudo a difesa delle sue coste, insufficientemente protette dalla debole marina sarda. Esempi interessantissimi d’architettura militare, rappresentano oggi una curiosità storica meritevole d’approfondito interessamento ed oggetto di un’attenta cura di recupero da parte degli enti pubblici. Il percorso dell’escursione è breve ma piacevole, su bei sentieri attraverso boschi di conifere con radure e sottobosco di noccioli selvatici (in dialetto locale cóleri), per concludersi nell’ultimo breve tratto, asfaltato.
Tempo di percorrenza: ore 5:00 Dislivelli ↑ 510 ↓ 490 Difficoltà E Lunghezza Km 14 (accompagnatori a cura della sezione CAI di Imperia)
Cartografia: Cartoguida AsF N. 3 Marguareis – Mongioie ed. CAI-CAF (1:25000)
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Forte centrale
Nava: il forte Bellarasco
foto: L. Laura
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ESCURSIONE N. 9
Giro dei Forti di Nava (escursione lunga)
Descrizione del percorso La prima parte dell’itinerario è condivisa con l’escursione n. 8 (Giro dei Forti di Nava breve) fino all’arrivo a Case di Nava. Si segue la strada in leggera discesa fino alla località Case di Nava (m 901) dove la strada diventa asfaltata. Attraversata la SS 28, sulla dx di un ampio piazzale con parcheggio si stacca in direzione W una stradina asfaltata che entra nella Valle dei Boschetti; oltrepassa il piccolo cimitero e si trasforma in primo tempo in sterrata e poi in sentiero. La salita diviene più pronunciata e si perviene a Tetti Gastaldi (m 1325) e si volta a sn dove inizia una sterrata. Dopo circa 800 metri giunge al bivio che sulla dx porta al Santuario della Madonna dei Cancelli, mente a sn, superata una sbarra in salita, si arriva subito al forte di Montescio (m 1419, privato, in restauro). Tornati al bivio si prende verso S e si prosegue fino all’incrocio con la Provinciale asfaltata Nava/Monesi che si attraversa. Si prende verso SE (traliccio elettrodotto) il sentiero dell’AVML e si procede prevalentemente in leggera discesa verso il Forte Possanghi, e di lì con pendenza più accentuata direttamente al Colle che Nava.
Note: Sotto il profilo storico, valgono le considerazioni espresse sull’altra escursione N. 8. Il percorso invece è molto più impegnativo e si estende da Case di Nava sul lato sinistro della valle per risalire agli altri due forti di cui Montescio rappresenta l’unità più decentrata.
Tempo di percorrenza: ore 6:15 Dislivelli ↑ 1045 ↓ 990 Difficoltà E (accompagnatori a cura della sezione CAI di Imperia)
Cartografia: Cartoguida AsF N. 3 Marguareis – Mongioie ed. CAI-CAF (1:25000)
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